sabato, aprile 21, 2007

Rispolvero tra le bozze e soffio via un po' di polvere da soffitta.

Spain 2006
Conil de la frontera


1 cafè con helo, 1 tortillas de patatas, un bocadillos con tortillas de patatas y un zumo de naraña (naranha, mi raccomando, non naragna). dos cafè con helo, tres, quatro, cinco.... Più o meno così tutte loe volte, e non solo per il caffè...

Dodici piccoli italiani accampati (più che bene) al "Los eucaliptos", che mannaggia a loro ( agli eucaliptos) elevano all'ennesima potenza il rumore del vento e ti fanno credere di stare sempre all'interno di un ciclone... Beh, l'allegra compagnia ( non sempre allegra, ma non troppo menosa!) ha poltrito nel verso senso della parola per due settimane.

Chiariamo bene le cose, non ha puramente oziato: si è solo concessa il piacere del non far nulla riempiendo le ore della giornata (che in spagna per magia si dilata anche alla nottata) con azioni e operazioni da vacanza, ossia da "faccio, ma sono pigro e uindi faccio qualcosa che non intacchi la mia pigrizia e, possibilmente, non mi faccia alzare da dove sono"!
Non male come cosa, per quanto mi riguarda!

Tra tentativi di inventare sport improbabili, sbandieramenti dell'orgoglio nazionale (e intanto siamo campioni del mondo: "merci Zizou, merci merci monsieur Zizou"), drinks nei locali cool della city (cool è esagerato, ma anche city), learning di chitarra per almeno metà del gruppo, conoscenza di nuovi amici, espressione completa della demenza italiana, prove di mimetizzazione nel panorama cultural-tradizionale spagnolo, sparizioni di alcuni membri del gruppo ancora non del tutto spiegate, tentativi di imitare le grandi famiglie circensi e Mr. Playboy, viaggi in oltreoceano improbabilissimo, conoscenza (a volte molto, troppo ravvicinata) con la fauna locale, distorsioni (per usare un eufemismo) orribili della cucina italiana, che tanto orribili non erano (anche se si sa, noi mangiamo di tutto!.

Gite mirabilanti (poche, cioè, una) in paesi stranieri (cioè ancora più stranieri della terra ispanica); lotte contro il vento e gli scherzi delle sedie nella sabbia, sguardi sbigottiti riservati ai vigili conileñi; avventure finite male o bene con lo strumento di torntura più classico: le bolas; tentativi di mettere su uno spettacolo/recita/cabaret/circo/dotto-e-divertente-racconto-di-vita-vissuta sfumato tra una succhiatine e l'altra di latte condensato e la sgranocchiatina di un digestive scrauso (che poi non si capisce da cosa derivi il nome, visto che è tra i biscotti più pesi che ci siano). Sonnecchiatine in ogni dove e interminabili pranzi sotto il sole cocente ad ordinare un caffè alla volta per far passare il tempo e con due bottiglie d'acqua ciascuno; scottature più o meno memorabili (retaggio forse dell'Elba, senza però le spellature a quattro mani alla luce del sole davanti a tutti); avventure con la lingua: commistione impossibile di incomprensioni (che poi bandera e bandiera sono uguali, quindi...) nonchè psicologico rifiuto di capire lo straniero (se volevano io potevo anche no pagare, che me ne fotte...); autostop avventurosi contro un pomeriggio passato a veder passare i bus troppo pieni per accogliere anche noi; fango per farsi belli e ricerche avventurose di maneggi inesistenti, poi esistenti, ma da tutt'altra parte.

Un braccialetto verde per tutti.

Ma siamo noi, solo noi!

giovedì, aprile 05, 2007

No, ancora non va

Il vostro lamentoso preferito è tornato! No, perchè, nonostante questi ultimissimi tempi siano risultati non dico migliori, ma meglio sopportabili, è innegabile: primo per quella sera (e ti devo ringraziare), poi perchè mi sono accorto che non ce la faccio più, ma che questo in gran parte sta per finire. Cioè: ok, la scuola; ok, i due mesi che mancano e dove non sarò/saremo prosciugati del tutto, ma forse di più; ok, che mi sono chiarito un po' le idee su di me (forse, spero...e ora ringrazio un altr- te). Ok tutto, ma sta per finire. E questo, in teoria dovrebbe un po' risollevare, almeno me. Ma no. Non accade. Non è così che funziona (come essere in uno di quei film fantasi in cui l'eroe non ancora eroe non capisce e qualcosa di essenziale gli sfugge). No, infatti, così non funziona. E bene: capito.

HO CAPITO, GRAZIE.
HO CAPITO.
PUNTO.

No, invece, punto un cazzo. Due punti, forse punto e virgola: e non è una bella cosa.

Comunque il problema c'è; ho capito quale sia; ma non credo di poterne parlare con qualcuno. Non credo proprio. Quindi tutti voi, poveri lettori che vi assillate a leggere queste pagine di autocommiserazione fine a se stessa (o forse no), non chiedete. Forse un giorno vi sarà dato.
E non crediate sminuita la vostra funzione nei confronti del sottoscritto, che di voi ha molto più bisogno di quanto non volgia ammettere e di quanto non sembri, e che lo sa, ma le cose vanno così. E basta.
In un misto di euforici "che bello" dettati dalla stagione che sembra arrivare ( e al diavolo chi dice che le stagioni non ci sono più, al diavolo!) e di mogi pensieri davanti al pc (quasi ogni sera) vi schiocco un grosso bacio!

Grazie a tutti!!!!

Notte.

E riguardo al titolo: non è che non c'entri. C'entra c'entra. Nonostante tutto, qualcosa rtimane di scifosamente radicato dentro, che guarda sorridendo e un po' godendo, lui. Stronzo. Un demone, vogliamo vederla così? eccessivo, sì, forse un poco, ma rende l'idea!

Ribacio tutti!

Gute Nacht!!